lunedì 31 dicembre 2012

Come fare la crema al cioccolato senza uova

Volete fare una torta guarnendola con della golosissima crema al cioccolato ma vi sono finite le uova? Se non avete più tempo per andare a comprarle e se i vostri bambini desiderano proprio la crema al cioccolato, non dovete preoccuparvi perché qui di seguito troverete le direttive giuste per preparare una squisita crema al cioccolato senza uova che potrete usare sia per guarnire una torta, sia come dessert accompagnandola a della panna montata o addirittura mangiarla a cucchiaiate per quanto è buona!

Per preparala vi servirà del latte che può essere sia intero che scremato, a seconda dei vostri gusti e delle vostre esigenze, poi vi occorrerà della farina o dell’amido per dolci, dello zucchero e infine del cioccolato fondente.  Cominciate con il riscaldare mezzo litro del vostro latte mentre a parte in una ciotola ponete  80 g di amido per dolci o di farina insieme ad 80 g di zucchero. Appena il latte si sarà intiepidito versatelo lentamente nella pentola dove avete già messo lo zucchero e la farina, mescolate continuamente con un cucchiaio di legno in modo che non si formino dei grumi. Mettete il tutto su una fiamma moderata e mentre il vostro composto si cuoce dovete mescolarlo lentamente senza fermarvi mai finché non otterrete una crema abbastanza soda.

A questo punto spegnete il fuoco, e fate affondare nella crema 150 g di cioccolato fondente e mescolate fino a che non sarà completamente sciolto. A questo punto dovrete far raffreddare la vostra crema coprendola con uno strato di pellicola trasparente in modo che venga trattenuta l’umidità e non si formi quel fastidioso strato duro in superficie. Nel caso in cui quest’ultimo dovesse formarsi, quando la crema sarà completamente fredda, potrete mescolarla con un frullatore in modo da eliminare lo strato più duro e avere nuovamente una crema corposa e morbida proprio come piace a voi.

Inoltre potete dare un tocco in più alla vostra opera d’arte culinaria aggiungendovi  200 g di panna montata per poi mescolare con attenzione per farla incorporare oppure potrete aggiungervi il mascarpone mescolando energicamente. Queste parti grasse quali la panna e il mascarpone daranno alla vostra crema quel tocco di gusto in più che però è soggettivo e quindi facoltativo.

 

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giovedì 20 dicembre 2012

Come decorare facilmente una torta

Si avvicina il giorno di una festa di compleanno, di laurea oppure di un anniversario e vi siete prese il compito di preparare la torta? Se il pan di spagna e la farcitura per voi non hanno più segreti, altra cosa è la decorazione. Non pensate sia necessario essere pasticcieri professionisti per fare un buon lavoro. Insomma non occorre cimentarsi in sculture mastodontiche per fare una buona impressione, ma solo un po’ di fantasia e i consigli giusti.

Innanzitutto scegliete il tema della torta e i colori predominanti. Un primo modo per decorarla è, ovviamente, utilizzare la panna montata. Non dovrà essere necessariamente una panna tutta bianca, ma potrete colorarla a vostro piacimento con dei coloranti alimentari. Riempite la siringa per dolci e scegliete il beccuccio adatto. Badate di fare delle prove su di un piatto prima di iniziare a decorare la torta.

Per un dolce meno classico optate invece per il marzapane con il quale potrete sia ricoprire la torta che provare a costruire fiori e altre decorazioni. Il marzapane è un prodotto ricavato da pasta di mandorle, zucchero e albumi e potrete sia provare a prepararlo in casa che comprarlo già pronto.

Grazie a programmi televisivi e a persone che della decorazione di torte hanno fatto un mestiere sta spopolando la pasta di zucchero. Simile al marzapane nella funzionalità, si tratta di una pasta modellabile che potrete colorare, lavorare a vostro piacimento e adattare alla forma della torta.

Se questi procedimenti vi sembrano comunque troppo complessi e desiderate che la vostra torta sia bella ma con il minimo sforzo allora limitatevi a ricoprirla di glassa allo zucchero. Non dovrete fare altro che preparare una glassa e spalmarla sulla superficie della torta. Per aumentare l’effetto quando la glassa si sarà asciugata aggiungete dei fiori freschi.

Infine potreste anche decorare la torta con lo zucchero a velo servendovi di stencil. Gli stencil decorativi possono essere acquistati nei negozi che vendono materiali per feste ma anche scaricati da internet. Scegliete lo stencil che più vi piace, poggiatelo sulla torta e cospargetela di zucchero a velo. Il risultato sarà un vero successo!

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martedì 18 dicembre 2012

Come preparare dei biscotti “brutti ma buoni”

Non è soltanto un modo di dire. I “brutti ma buoni” detti anche “bruttiboni” sono dei biscotti a base di nocciole tipici del Piemonte che si caratterizzano per l’avere una forma non troppo regolare che si accompagna però ad un sapore davvero gustoso. Se avete voglia di preparare un dolce italiano tradizionale magari per la merenda o per accogliere eventuali ospiti allora potreste cimentarvi nella preparazione di questi deliziosi dolcetti.

Per preparare i brutti ma buoni procuratevi i seguenti ingredienti:

600 grammi di nocciole tostate
miele (un cucchiaio)
albumi (circa 85 grammi)
70 grammi di zucchero
280 grammi di zucchero a velo
Procedete alla preparazione tostando le nocciole. Se hanno la pellicina strofinatele in un canovaccio dopo averle tostate. In un tegame fate poi sciogliere sul fuoco lo zucchero con circa 70 ml di acqua e un cucchiaio di miele mescolando con un mestolo di legno per evitare che si attacchi.

Nell’attesa che lo zucchero si raffreddi, in un robot da cucina adatto all’uso macinate metà delle nocciole tostate. In una ciotola montate a neve gli albumi e, quando saranno ben montati, aggiungete la miscela di zucchero, acqua e miele. Montate per almeno altri dieci minuti e poi inserite lo zucchero a velo continuando a montare.

Adesso non vi resterà che incorporare le nocciole, sia quelle sminuzzate che quelle intere. Amalgamate per bene con un cucchiaio di legno. Ora procedete a dare forma ai vostri biscotti.

Ricoprite una o più teglie con della carta oleata e create delle palline con l’impasto aiutandovi con un cucchiaio. Lasciate abbastanza spazio tra un biscotto e l’altro per evitare che durante la cottura si uniscano. Adesso inserite la teglia in forno preriscaldato a circa 160 gradi per un quarto d’ora.

Una volta cotti potreste ricoprire i brutti ma buoni con dello zucchero a velo oppure lasciarli così. Si consiglia di servirli con un liquore dolce come il marsala ma, se preferite, va benissimo anche un infuso alla frutta, un the o una cioccolata calda. I vostri ospiti  ve ne saranno grati.

 

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venerdì 14 dicembre 2012

Come preparare il Montblanc

Il Montblanc (Montebianco) ha origini francesi ma è anche un tipico dolce della cucina piemontese, guardandolo da l’impressione di un piccolo monte ricoperto di neve. Si realizza con delle castagne di prima qualità, preferibilmente i marroni che sono più dolci, queste vanno lessate in acqua e poi passate e ridotte in purea, a quest’ultima viene data la forma di un monte e una volta ricoperta di panna montata va decorata con scaglie di cioccolato fondente e marron glacé.

Per la preparazione occorrono: 700gr di castagne, 10gr di cacao amaro, ½ litro di latte, 1 bicchierino di rum, 1 pizzico di sale, 1 bustina di vanillina e 120gr di zucchero a velo. Per iniziare lavate ed intaccate le castagne praticando un taglio sulla buccia esterna fino ad arrivare alla polpa, mettetele in una pentola a pressione e ricopritele di acqua, fatele lessare per circa 10 minuti. Spegnete il fuoco e lasciate le castagne nella loro acqua di cottura in modo che sia più facile pulirle, prendetene una alla volta e sbucciatele man mano. Successivamente ponetele di nuovo nella pentola con il latte, il sale e lo zucchero e fate bollire per circa 20 minuti.

Dopo scolate le castagne e passatele, otterrete una purea alla quale unire il cacao, la vanillina e il rum, mescolate tutto fino ad ottenere un composto compatto ed asciutto. Una volta raffreddato il composto lasciatelo riposare ed indurire in frigorifero per almeno due ore, più tempo resta in frigo e meglio è, trascorso il tempo di posa prendente il prodotto e passatelo in uno schiacciapatate a fori larghi e schiacciando versate gli spaghetti di castagna ottenuti su un piatto da portata abbastanza grande fino a formare una piccola montagna, cercate di non comprimere troppo gli spaghetti. Ora montate la panna e unite lo zucchero a velo, riempite un sac a poche con il  composto ottenuto e ricoprite per bene la montagna di castagne. Infine guarnite il montblanc con dei marron glacè interi o a pezzetti e con alcune scaglie di cioccolato fondente, potete spolverare con dello zucchero a velo o se preferite con del cacao amaro . Il vostro dolce al cucchiaio è pronto.

 

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giovedì 13 dicembre 2012

Piatti tipici cucina portoghese

La tradizione culinaria portoghese ha radici molto antiche e solide. E’ la tipica cucina di mare con molto pesce (merluzzo soprattutto) ma anche molta carne, con porzioni abbondanti per la felicità di tutti i golosi. Tra le ricette tradizionali più amate spicca “à Alentejana” un piatto a base di porco, preparato nella cataplana, una pentola di rame a chiusura ermetica che riesce a trattenere la fragranza del suino e quella degli alimenti di contorno che possono essere peperoni o vongole.

Primi piatti deliziosi sono la caldei rada, una zuppa di pesce squisitissima, il caldo verde, altra zuppa di verdura con molto cavolo tagliato a fettine accompagnato da patate e lardo affumicato e la sopa de legumes, un passato di verdure insaporito con aromi e vino.
Passando ai secondi, citando solo quelli più consumati visto che nella tradizione gastronomica portoghese sono davvero tanti, abbiamo il pesce spada, la sogliola, il nasello, la triglia: giusto per citarne alcuni, tutti serviti solitamente con verdure o solo patate.

Su tutti spicca lui: il merluzzo. I portoghesi amano particolarmente questa specie marina e la cucinano con molta fantasia e soprattutto maestria. Tra le varie versioni di merluzzo, spicca quella essiccata e salata ma abbastanza comune è anche l’“assado” ovvero il merluzzo fritto con contorno di patate oppure il “cozido” la versione bollita o al forno con cipolle e patate. Ad accompagnare questi prelibati piatti è solitamente un vino rosso fresco, che attenua il gusto deciso del baccalà.

Altro must della cucina portoghese è la “fataça na telha” ovvero il cefalo alla griglia, anche qui una festa di sapori. Passando alla carne, anch’essa molto amata dai português, abbiamo la classica bistecca con patate, la “bife com batatas”, e ancora la carne suina arrosto, la “leitao assado”.
In genere, a completare questo pasto sostanzioso è un formaggio pecorino chiamato “queijo de serra”. E come in tutte le cucine che si rispettino, a chiudere il tutto ci sono i dessert.

Il riso dolce, “arroz doce”, mousse oppure paste come la barriga de freira o la touchinho do ceu, preparati con ricette di tradizione araba a base di mandorle, cannella, miele, noce di cocco, fichi o zucca, un tempo cucinati all’interno di monasteri.

 

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Cosa cucinare a Natale

Stanchi dei soliti menù natalizi? Variate il vostro pranzo di Natale con queste gustose ricette, sono delle alternative ai classici pranzi che ogni anno vi ripropongono.

Partiamo da un antipasto toscano, “crostini di fegatini”, per 4 persone occorrono: 4 fette di pane, 500g di fegatini di pollo, 400g di burro, 1 cucchiaio di concentrato di pomodoro, 1 spicchio d’aglio , olio extravergine di oliva e sale. Pulite i fegatini, lavateli e mettetene a cuocere 400g in acqua bollente salata per 5 minuti, scolateli, fondete il burro e unitelo ai fegatini poi frullate fino ad ottenere un paté.

Una volta raffreddato ponete il paté in un foglio d’alluminio, avvolgete e mettete in frigo. Intanto affettate i fegatini rimasti e cuoceteli in padella con olio e aglio, aggiungete il concentrato di pomodoro, salate e fate cuocere per 4 minuti. Tostate le fette di pane, tagliate il paté a fette e disponetene una fetta su ogni crostino, aggiungete i fegatini e servite.

Come primo piatto proponiamo “tagliatelle al ragù”, occorrono 400g di tagliatelle, 400g di carne di manzo e maiale tritata, 100g di salsiccia e 300g di polpa di pomodoro, cipolla, sedano, carota, 40g di burro, 2dl di brodo e 1 dl di vino bianco, sale e pepe. Lavate e tagliate cipolla, carota e sedano, fateli appassire in una pentola con il burro, tagliate la salsiccia e unitela alle verdure insieme alla carne macinata, dopo pochi minuti bagnate con il vino e fatelo evaporare, aggiungete il pomodoro, salate e pepate, lasciate cuocere per 2 ore unendo il brodo poco per volta. Cuocete le tagliatelle e conditele con il sugo.

Come secondo prepariamo “maiale arrosto con limone e finocchio selvatico”. Per 4 persone servono: 1kg di carré di maiale, 2 limoni, 400g di finocchi selvatici, brodo di carne, olio extravergine d’oliva, sale e pepe. Poggiate il carré su un tagliere, incidete tra le costole, togliete la pelle, lavate i limoni ed affettateli, pulite i finocchi, farcite le insenature della carne con i finocchi e le fette di limone. Scaldate l’olio in una pentola e rosolate la carne, salate, pepate e bagnatela col vino poi passatela in forno a 180° per 40 minuti, se necessario aggiungete del brodo.

 

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mercoledì 12 dicembre 2012

Come preparare un dolce con gli avanzi di panettone

Il Natale è alle porte e stiamo per essere sommersi da montagne di panettoni. Per chi ne riceve in gran quantità ed è costretto a pucciarli nel latte a colazione per almeno il mese successivo o a propinarli a parenti in visita per gli auguri, ecco un’idea per riciclare gli avanzi.

Il panettone raffermo può diventare l’ingrediente principale di un piccolo sformato dolce che potrete preparare facilmente in meno di un’ora. Innanzitutto procuratevi i seguenti ingredienti:

300 gr di panettone raffermo
80 gr di zucchero
3 uova
2 dl di latte
2 dl di panna
4 cucchiai di marsala
50 gr mandorle tostate
40 gr di cioccolato fondente
20 gr di burro
In una terrina lavorate le uova e lo zucchero e, dopo aver reso il composto abbastanza omogeneo, aggiungete la panna, il latte e il liquore.

Prendete il panettone e tagliatelo a dadini. In degli stampini (potrete utilizzare quelli dei muffin) precedentemente imburrati e infarinati fate uno strato di dadini di panettone e cospargetelo di gocce di cioccolato fondente e di mandorle tritate. A questo punto versate un po’ del composto preparato nella terrina e sovrapponete un ulteriore strato di dadini di panettone, di nuovo mandorle e cioccolato, la crema e infine un ultimo strato di panettone.

Badate bene di non riempire interamente gli stampini ma solo per due terzi. Una volta formati i vostri panettoncini versate il resto del composto su ognuno di essi per bagnare l’ultimo strato di panettone.

Per la cottura preriscaldate il forno a 170 gradi e fate cuocere i panettoncini per circa 20 minuti. A cottura ultimata aspettate che si raffreddino e poi staccateli con attenzione dagli stampini. Adesso tocca a voi dare spazio alla fantasia. I vostri piccoli panettoni possono essere decorati con frutta candita, ciuffetti di panna, fragole e, se siete dei veri golosi, magari ricoperti interamente di cioccolato fondente.

Se volete stupire i vostri ospiti cospargete gli sformati di zucchero a velo e poi crete una piccola composizione di arance candite, mandorle e gocce di cioccolato. Una foglia di menta renderà il vostro piccolo panettone un grazioso capolavoro culinario.

Provare per credere.

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lunedì 10 dicembre 2012

Come preparare i croissants

La mattina amate concedervi il giusto tempo per una colazione sostanziosa? Siete dei golosi e, al diavolo la linea, non rinuncereste per nulla al mondo ai piaceri della buona tavola? Se la risposta è sì ad entrambe le domande allora un’idea divertente può essere imparare a preparare dei croissants casalinghi. In questa maniera risparmierete sul bar, terrete sott’occhio gli ingredienti e imparerete a fare qualcosa di nuovo (può sempre servire, non si sa mai).

Innanzitutto un po’ di storia. I croissants sono delle brioches che nascono in Austria sotto il nome di kipferl. L’ideazione dei croissants è legata ad una leggenda che vuole siano stati creati da un panettiere austriaco per festeggiare la vittoria di Vienna contro i turchi. Siamo nel 1683 in quella che in storia viene conosciuta come la battaglia di Vienna. Il piano dell’esercito ottomano era di prendere Vienna dal basso, scavando delle gallerie durante la notte. I panettieri, che lavorano nelle ore notturne, sentirono il trambusto e avvertirono l’esercito austriaco. Per ricordare la vittoria fu ideato questo nuovo dolce che ricorda, nella forma, la mezzaluna della bandiera turca.

I croissants sono un classico della prima colazione e possono essere preparati facilmente in casa con i seguenti ingredienti:

500 gr di farina di frumento
300 gr di burro
50 gr di zucchero
10 gr di sale
20 cl di acqua
15 cl di latte
10 gr di lievito di birra
1 uovo
In una ciotola sciogliete il lievito nell’acqua tiepida e aggiungete zucchero e sale. La miscela così composta dovrà essere versata sulla farina che avrete precedentemente disposto a fontana su una spianatoia. Aggiungete il latte e lavorate fino ad ottenere un impasto morbido e omogeneo. Formate un panetto, copritelo con un panno umido e lasciatelo lievitare per circa 2 ore.

Trascorso il tempo necessario lavorate il panetto e stendetelo sulla spianatoia. Al centro della pasta andrà inserito il burro precedentemente steso con il mattarello. Terminata l’operazione piegate la pasta in tre parti e stendetela di nuovo con il mattarello.

Adesso procedete alla piegatura: la pasta va piegata in quattro e di nuovo in due parti e poi messa a riposare in frigorifero per circa mezz’ora. Trascorso il tempo adeguato rimettetete il rettangolo di pasta sulla spianatoia in modo che la giuntura sia alla vostra destra. Adesso stendete di nuovo la pasta e piegatela in tre parti. Fate riposare per un’altra mezz’ora in frigorifero e, di nuovo stesa sulla spianatoia, tagliate la pasta in triangoli. I triangoli di pasta vanno arrotolati procedendo dalla base fino al vertice e poi arcati per far sì che assumano la classica forma a mezzaluna. Poneteli sulla piastra da forno e spennellateli con l’uovo. Lasciateli riposare per un’ora e poi fateli cuocere per circa 20 minuti a 200 gradi.

E la vostra colazione sarà profumatissima e golosissima.

 

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giovedì 6 dicembre 2012

Ricette tipiche cucina greca

La cucina tipica greca è molto rinomata; ricordata spesso per essere un po’ pesante ma ricca di verdure fresche e sapori intensi. Gli esperti la definiscono una cucina semplice composta da piatti contadini per gli ingredienti recuperati dalle coltivazioni locali, ma non per questo è priva di gusto; anzi, si può dire che è tra le cucine più amate al mondo.
Gli ingredienti maggiormente usati nella tradizione gastronomica ellenica sono olio, sempre di ottima qualità messo praticamente su tutto, la carne d’agnello, le olive, le cipolle e il pesce.

La maggior parte delle ricette risente della vicina influenza orientale; ciò è testimoniato dalla fortissima presenza di spezie. Alcuni di questi piatti sono molto antichi, addirittura citati nei testi classici della civiltà antica.
Tra i piatti più conosciuti ci sono le celebri insalate, ricche di fantasia, molto fresche con verdure e formaggi. Molto sfiziosi sono anche gli antipasti; i mezedes, ad esempio, sono preparati con olive, sottaceti, taramasalata e borek. Altri antipasti squisiti sono i Dolmades, involtini di riso o di carne tritata oppure i Pitakia, sfogliatine con pollo, carne tritata, formaggio e verdura.

Per arricchire i ripieni vengono usate solitamente le famose salsine come la Tzatzíki, la ben nota crema di yogurt, cetrioli, aglio e olio oppure la Melitzanosaláta a base di melanzane. A differenze di noi italiani, i greci non usano mangiare il primo come da noi inteso, fatto di pasta o riso. Solitamente mangiano piatti unici composti di zuppe e minestre che precedono secondi sostanziosi di carne o pesce. Tra le ricette più note c’è la Moussaka, un piatto al forno cucinato con melanzane, patate, ragù e besciamella. Simile è la Spanakopita sempre al forno, ma con verdure diverse.

Nelle città di mare il pesce è d’obbligo ed è preparato in mille modi. In strada si trovano miriadi di ristorantini che offrono il tipico piatto del taramosalata. Completano il pasto i formaggi, uno su tutti la feta, il più esportato dalla Grecia e i dolci. Questi vengono solitamente preparati con molto miele, sono pertanto molto più pesanti rispetto ai nostri; tra i più noti ricordiamo i Baklavás, pasta sfoglia con mandorle e miele e i Diples, sempre in pasta sfoglia con olio, sciroppo o miele caldo.

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mercoledì 5 dicembre 2012

Come preparare lo tzatziki

Chiunque di voi si sia trovato almeno una volta a mangiare al ristorante greco sa cos’è lo tzatziki, quella salsina bianca dal gusto leggermente acidulo che non si riesce ben a capire di cosa sia fatta. Lungi dall’essere un piatto esclusivamente greco, lo tzatziki in realtà fa anche parte della tradizione culinaria della Bulgaria e dell’Armenia e, in questi, paesi, viene servito come salsa di accompagnamento e come antipasto.

Lo tzatziki è accompagnato di solito a del pane o alla pita, un particolare pane lievitato simile ad una piadina e ricavato da farina di grano. È un tipo di pane tradizionale della cucina greca ma che è possibile trovare un po’ in tutto il Medio Oriente.

Se amate lo tzatziki e volete stupire amici e parenti con qualcosa di davvero particolare adesso vi spieghiamo come prepararlo in casa. Innanzitutto procuratevi i seguenti ingredienti (per 4 persone):

300 grammi di yogurt magro bianco
2 cetrioli
2 spicchi di aglio tritati
succo di 1 limone
sale e pepe
aneto
menta
La base dello tzatziki (quella che forse non riuscivate ad individuare) è proprio lo yogurt. Dunque prendete i 300 grammi di yogurt e versateli in una ciotola. Meglio se lo yogurt è fatto in casa ma, in alternativa, quello del supermercato andrà bene lo stesso. Su di un tagliere affettate i cetrioli e aggiungeteli allo yogurt insieme all’aglio tritato e al succo di limone. Salate e pepate. Aggiungete alla fine aneto e menta e frullate.

Lo tzatziki va servito freddo, accompagnato con del pane o come salsa per carni e verdure. La preparazione, avete visto, è semplicissima, ma esistono delle varianti. Potreste aggiungere della cipolla o per aumentarne l’acidità, un cucchiaio di aceto (che dovrete sostituire al succo di limone). Gli elementi base dello tzatziki sono certamente yogurt, aglio e cetriolo. Al di là di questi potrete aggiungere le spezie che volete oppure magari cimentarvi nella preparazione della pita gyros. Vi basterà torcere a cono una pita e inserire al suo interno della carne speziata, pomodori, patatine, cipolle e, ovviamente, tzatziki. Una pita gyros di certo casalinga ma che, per questo, vi darà ancora più soddisfazione. Insomma, rimboccatevi le maniche e buon appetito!

 

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martedì 4 dicembre 2012

Ricetta la zuppa di ceci

L’alimentazione è il primo strumento che abbiamo per essere in salute ed è per questo che occorre conoscere i cibi adatti ad ogni stagione. Nella stagione invernale, ad esempio, il nostro corpo ha bisogno di un maggiore apporto di calorie per resistere meglio al freddo.

Questo non vuol dire sentirsi autorizzati a imbottirsi di pasticcini alla crema, cornetti e altre golosità Diventare clienti abituali della pasticceria non è mai una buona idea. Prediligete invece frutta e verdura di stagione, zuppe di legumi, patate e cipolle e non dimenticate di fare scorta giornaliera di vitamina C che trovate principalmente nelle arance e nei Kiwi.

Se all’espressione “zuppa di legumi” avete sentito già un certo languore preparate allora la lista della spesa. Vi spieghiamo infatti come preparare un piatto succulento tipico della cucina italiana, la zuppa di ceci.

Per preparare la zuppa procuratevi i seguenti ingredienti (per 4 persone):

400 grammi di ceci già lessati
150 grammi di pancetta
aglio
cipolla
salvia e rosmarino
olio extravergine di oliva
sale
pepe
vino bianco
In tegame mette a soffriggere in poco olio due spicchi di aglio, una cipolla intera (che avrete precedentemente tritato), salvia, rosmarino e la pancetta tagliata a dadini. Fate rosolare e sfumate con vino bianco. Quando il vino si sarà asciugato aggiungete i ceci e fate cuocere per qualche minuto. Regolate di sale e pepe e, se serve, aggiungete un po’ d’acqua.
La vostra zuppa di ceci potrà essere arricchita da fette di pane oppure resa piccante dal peperoncino. Si tratta di un piatto tipicamente invernale che potrete servire alla vostra tavola come primo o come piccolo antipasto.
Se non avete paura delle calorie potreste ricavare dei veri e propri crostini che andranno aggiunti alla zuppa. Per prepararli mettete a rosolare delle fette di pane nell’olio bollente per qualche minuto. I crostini andranno inseriti all’interno dei tegami con la zuppa e serviranno sia da accompagnamento che da decorazione.
Un piatto semplice e appetitoso che vi farà fare un figurone.

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giovedì 29 novembre 2012

Come preparare un risotto all’ortica

L’ortica è un’erba selvatica appartenente alla famiglia delle Urticacee che si caratterizza per l’avere un’altezza che può raggiungere anche i due metri. Diffusa un po’ ovunque tra le macerie, nei campi non coltivati, lungo i viottoli di campagna, è stata utilizzata sin dai tempi antichi per le sue qualità medicamentose. L’ortica ha infatti proprietà astringenti, depurative, diuretiche e antidiabetiche. In campo cosmetico viene impiegata per la cura delle impurità della pelle. Un buon preparato contro l’acne consiste, ad esempio, nel mettere a bollire dai 30 ai 40 grammi di pianta di ortica in 1 litro di acqua. Una volta raffreddato e colato, il decotto va assunto ogni giorno nella misura di 2 o 3 bicchierini.

L’ortica, oltre ad essere un rimedio naturale contro molteplici disturbi, è anche un ottimo ingrediente per minestre, zuppe e risotti. Per preparare un buon risotto occorre procurarsi dell’ortica che andrà cotta almeno 12 ore dopo la raccolta. Se non ve la sentire di passeggiare tra campi alla ricerca di piante di ortiche, allora potreste provare a cercarla al mercato di frutta e verdura oppure acquistarla essiccata in un qualsiasi supermercato.

Per preparare il risotto all’ortica occorrono dunque i seguenti ingredienti:

300 grammi di cime di ortica
350 grammi di riso
1/2 cipolla bianca
1/2 bicchiere di vino bianco
brodo vegetale q.b.
parmigiano
olio extravergine di oliva
sale
pepe
burro
Lavate l’ortica ricordandovi di utilizzare dei guanti di gomma per evitare effetti spiacevoli sulla pelle. Se necessario lasciatela un po’ a bagno in acqua e bicarbonato. Trascorsa un’oretta fatela bollire in acqua e sale e, intanto, procedete alla preparazione del soffritto.

In un tegame abbastanza grande fate soffriggere la cipolla e, dopo averle ben sminuzzate, unite le cime di ortica. Se necessario aggiungete dell’acqua di cottura dell’ortica.

Adesso aggiungete il riso e fatelo tostare. Sfumate con il vino bianco e, dopo che quest’ultimo si sarà ben asciugato, cominciate ad incorporare il brodo vegetale. Salate e pepate. Infine, quando sarà cotto, fate mantecare il risotto con una noce di burro e il parmigiano.

Si tratta di una preparazione davvero molto semplice per un piatto particolare che farà contenti anche vegetariani e vegani. Non vi resta che provare!


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Come preparare il pesto alla genovese

Ingredienti per preparare il pesto alla genovese:

30 g di basilico
15 g di pinoli
1 spicchio
2 dl di olio extravergìne d'oliva ligure
sale, pepe
60 g di Parmigiano Reggiano grattugiato
40 g dì Pecorino stagionato grattugiato.
Preparazione 10'


Per preparare il pesto alla genovese tritate l'aglio e il basilico e aggiungete un pizzico di sale al fine di conservare il colore verde delle foglie.
Quando aglio e basilico saranno tritati alla perfezione, mettete in un mortaio il basilico, l'aglio e i pinoli e pestate gli ingredienti, magari aggiungendo un filo d'olio, per ottenere un "pesto". Mettete il pesto in una terrina e mescolatevi tutti gli altri ingredienti. Se volete preparare il pesto alla genovese con il bimby cliccate il collegamento.
Fate cuocere la pasta in acqua bollente e salata, scolatela al dente.
Condite con il pesto e, se risultasse troppo denso, diluitelo appena con un bicchiere d'acqua di cottura e servite.

martedì 27 novembre 2012

Come fare il pane in casa

“La necessità aguzza l’ingegno”, recita un proverbio popolare. E in tempi di crisi risparmiare anche pochi euro al giorno può aiutare a far quadrare il bilancio mensile e, nello stesso tempo, dare spazio alla fantasia sviluppando le nostre capacità artistiche e culinarie.

Non occorre essere provetti panettieri, ad esempio, per preparare il pane in casa ma solo un po’ di pazienza e gli ingredienti giusti.

Innanzitutto per preparare un buon pane non è necessario disporre di un forno a legna o di una macchina per il pane ma basterà il tradizionale forno elettrico (non avete scuse, insomma). Per quanto riguarda gli ingredienti eccovi una lista completa:

1,5 kg di farina
lievito di birra
sale
acqua
L’ingrediente più importante è senza nessun dubbio la farina. Non accontentatevi di una semplice farina 00 ma optate per un misto di farina 0 e farina integrale oppure di farina di farro. In alternativa potreste sempre procurarvi della farina per pane, reperibile in ogni supermercato ben fornito.

Una volta rinvenuti tutti gli ingredienti fate sciogliere il lievito di birra nell’acqua tiepida e intanto mettete la farina setacciata in una ciotola. Aggiungete il composto di acqua e lievito alla farina e cominciate ad impastare. Alla fine, quando il composto sarà ancora morbido, aggiungete il sale. Continuate a lavorare l’impasto dopo averlo trasferito su una spianatoia di legno adeguatamente infarinata.

Lavorate l’impasto per almeno per un quarto d’ora e, quando avrà raggiunto una buona consistenza e sarà abbastanza elastico, mettetelo in una ciotola coperta a lievitare. La temperatura giusta di lievitazione è di circa 25 gradi. Se potete mettete la ciotola vicino ad un termosifone o ad una qualsiasi fonte di calore. Aspettate all’incirca un’ora e mezza e poi rimettete il panetto sulla spianatoia per dargli la forma che preferite ricordandovi di fare due tagli in superficie. Mettete le forme di pane in un tegame protetto da carta da forno infarinata e lasciate lievitare per un’altra oretta.

Infine procedete alla cottura programmando il forno (non ventilato) ad una temperatura di circa 130 gradi. Quando il vostro pane sarà ben dorato fate raffreddare su una griglia e buon appetito!

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giovedì 22 novembre 2012

Come preparare la pasta da zucchero

Per tutte le cuochine che vogliono diventare delle esperte di torte alla Buddy Valastro non resta che provare provare e provare fino a quando i risultati saranno eccellenti. Tutto è possibile, come creare la pasta da zucchero in casa e non ricorrere al pasticciere. La lavorazione è semplice ma particolarmente faticosa suggeriamo di usare l’impastatrice altrimenti usate la forza della braccia.

Gli ingredienti sono: 400 grammi di zucchero a velo, 5 grammi di colla di pesce, 30 grammi di acqua e 50 grammi di glucosio; il glucosio si trova nei supermercati grandi, nelle pasticcerie oppure nei negozi appositi e nonostante vi sembri una roba di difficile reperimento sappiate che è semplicissimo trovarlo!

Innanzitutto va messa la gelatina a bagno per 12 minuti in acqua fredda, poi va strizzata e versata in una pentola con i bordi alti insieme al glucosio; in 7 minuti circa e a fuoco basso, sempre mescolando con una spatolina di silicone, si fa liquefare il tutto senza però farlo bollire.

Successivamente mettere lo zucchero a velo nell’impastatrice e versare a filo il composto liquido ancora caldo iniziando a mescolare a bassa velocità; se si formano dei grumi aggiungete un paio di cucchiaini d’acqua. Ad un certo punto i grumi si saranno del tutto ritirati, il glucosio e la colla di pesce saranno stati assorbiti dallo zucchero e quindi si può aumentare la velocità dell’impastatrice così da far formare una vera e propria palla di zucchero.

Prendetela con le mani bene asciutte e sistematela dentro della carta di alluminio in modo che non venga a contatto con l’aria.

A questo punto la si può utilizzare per ricoprire qualsiasi cosa, dai cupcakes alle torte di pan di spagna alle decorazioni colorate con la frolla.

Ci sono delle varianti, ossia potete modificare il processo di liquefazione del glucosio e della gelatina utilizzando la tecnica del bagnomaria oppure usando il forno a microonde ricordandovi di mandarlo sempre alla temperatura più bassa per 20 secondi, quindi di toglierlo, mescolarlo e rimetterlo dentro ripetendo l’operazione più volte e usando sempre e comunque delle ciotole apposite. Inoltre il processo di compattamento dello zucchero può essere effettuato anche usando un frullatore se non si ha l’impastatrice, basta che il frullatore sia potente ed abbia delle lame dure altrimenti non ce la fa a compattare il tutto e rischia di rompersi.

 

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mercoledì 21 novembre 2012

Ricetta Muffin crema di datteri e mandorle

Finita la stagione estiva si aprono gli armadi a maglioni e cappotti e i forni a dolcetti, torte e delizie varie. Sarà la vicinanza del Natale o semplicemente il freddo che ci induce a mettere mano a grembiule e guantoni, uova e farina, per cimentarci nella preparazione di manicaretti e leccornie.

Per una merenda gustosa o per una colazione appetitosa può essere una buona idea preparare dei muffin con crema di datteri e mandorle. La preparazione è semplice e, oltre che della particolare teglia per muffin, necessita di pochi ingredienti.

Per la pasta:

200 grammi di farina
130 grammi di zucchero
130 grammi di burro
3 uova (solo il tuorlo)
2 cucchiaini di marsala
1 cucchiaino di zucchero a velo
Per il ripieno dei muffin:

un quarto di latte
3 uova (solo il tuorlo)
20 grammi di farina
50 grammi di zucchero
50 grammi di mandorle
100 grammi di datteri
Innanzitutto preparate la pasta impastando in una ciotola la farina setacciata, il burro, lo zucchero, i tuorli d’uovo e il marsala. Lavorate il composto e poi, avvolto, nella pellicola trasparente, lasciatelo riposare in frigorifero per due ore.

Intanto dedicatevi alla preparazione della crema. Prima di tutto tritate le mandorle e i pinoli (snocciolati). In una ciotola lavorate i tuorli d’uovo con lo zucchero. Poi aggiungete lentamente la farina e il latte che avrete fatto precedentemente bollire. Il composto va così messo sul fuoco e fatto cuocere per qualche minuto fino all’ebollizione, mescolando con un mestolo di legno. Infine aggiungete mandorle e datteri.

Trascorso il tempo necessario, recuperate la pasta dal frigorifero, stendetela e rivestite gli stampini per muffin, che avrete precedentemente imburrato e infarinato. Versate la crema di datteri e mandorle in ogni stampino e richiudete il muffin con un cerchietto di pasta.

La teglia va messa nel forno per circa 20 minuti ad una temperatura di 180 gradi. Una volta dorati sfornateli, fateli raffreddare e sbizzarrite la fantasia con decorazioni di panna e datteri, cacao, zucchero a velo, foglioline… e buon appetito!

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venerdì 9 novembre 2012

Decorare le torte con la pasta di zucchero

come decorare le torte con la pasta di zuccheroUltimamente è di gran moda decorare le torte con la pasta di zucchero o anche detta fondant, la quale è una pasta plasmabile, dalla compattezza somigliante alla plastilina, conseguita con zucchero a velo, glucosio, colla di pesce e acqua. La pasta di zucchero viene adoperata generalmente in cucina per adornare, appunto,  torte e dolcetti come ad esempio i famosi e gustosi cupcake.

Allo stato originario si mostra come una pasta flessibile e deformabile  dalla  colorazione bianca brillante, ma può apparire altresì a colori con coloranti alimentari in gel o in pasta. Per colorarla, appunto, basta unire alla pasta di zucchero un minimo di colorante per volta, continuando ad impastare fino al momento in cui non si sarà ottenuta la gradazione aspirata. In vendita si trovano strumenti adeguati per occuparsi della pasta di zucchero e sagome per realizzare vari tipi di decorazioni come fiori, farfalle, cuoricini.

Per lavorare la pasta di zucchero è necessario avere  molta pazienza e passione ma di sicuro sarete appagati dalle vostre divertenti e stupende realizzazioni. Se volete preparare a casa la vostra pasta di zucchero, cominciate col mettere in ammollo, in acqua fredda la colla di pesce in modo che si ammorbidisca, in seguito riscaldate il glucosio in una pentola piccola, che abbia il fondo abbastanza spesso, aggiungendo un po’ d’acqua. Stringete forte  la colla di pesce in modo da togliervi l’acqua e unitela allo sciroppo con il glucosio. passate al setaccio lo zucchero a velo in una tazza e associatevi il glucosio e amalgamate quindi fino ad assimilare del tutto lo zucchero a velo.

Spostate il composto su di una spianatoia ricoperta  con lo  zucchero a velo e proseguite a impastare il composto fino a che si presenterà levigato ed compatto e non si attaccherà più alle mani. Se aspirate a raggiungere una pasta di zucchero colorata, suddividetela in più palline e unite il colorante preferito. proseguite a impastare vigorosamente il panetto fino a che il colorante si sarà impregnato e il colore sarà omogeneo. Se volete un colore più carico non dovete aumentare la dose di colorante gradualmente. Infine coprite la pasta di zucchero con della pellicola trasparente e mettetela in un posto fresco e secco finché non vi servirà.

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giovedì 25 ottobre 2012

Coccolarsi con la torta di mele

come preparare la torta di meleNei freddi pomeriggi invernali si ha sempre il desiderio di sentirsi un po’ coccolati e non c’è cosa migliore che starsene sul divano, avvolti da una morbida coperta di pile e riscaldati dal fuoco del camino a guardare un romantico film d’amore. Questa rilassante situazione sarebbe perfetta se ad addolcire il tutto ci fosse anche una gustosa e profumata torta di mele. Si, un dolce semplice, forse troppo, ma che grazie alla sua genuinità e alla sua semplicità resta sempre uno dei dolci più buoni da gustare e adatto a tutte le ore della giornata.

Inoltre è una torta molto semplice da preparare, anche se ne esistono diverse varianti, infatti, se si vuole, si può aggiungere un tocco personale ad ogni ricetta, qualcosa che secondo il proprio gusto personale può dare un tocco in più a qualcosa che è già ottimo di per se. Nel caso della torta di mele posso suggerirvi la mia ricetta, una ricetta preziosa perché trovata in un quaderno di cucina di mia nonna e che è talmente semplice da eseguire che potrebbe prepararla davvero chiunque.

Allora, per iniziare dovete procurarvi 3 mele, va bene qualsiasi tipologia, dalle mele annurche a quelle renette, insomma quelle che preferite; poi preparate la farina, lo zucchero, olio di semi, 3 uova, sale fino, vanillina, scorza e succo  di mezzo limone, latte e lievito in polvere. Sbucciate le mele, tagliatele a tocchetti e innaffiatele con del succo di limone in modo che non anneriscano.

Mettete in una ciotola a parte le 3 uova senza dividere i tuorli dagli albumi, aggiungetevi 6 cucchiai ben colmi di zucchero, un pizzico di sale, la buccia grattugiata del limone, una bustina di vanillina e sbattete energicamente con una frusta da cucina. Quando uova e zucchero saranno ben amalgamati aggiungetevi un bicchiere di olio di semi e uno di latte, continuate a sbattere. Aggiungetevi la farina setacciata, poco per volta, continuando a sbattere con la frusta e finchè il composto non risulterà ben omogeneo e denso. Infine unitevi una bustina di lievito in polvere. A questo punto potete aggiungervi le mele precedentemente tagliate, amalgamate ancora il vostro composto e mettete il tutto il uno stampo per dolci imburrato e infarinato e poi in forno a 180° per 40 minuti. Una volta sfornato aspettate che si raffreddi un po’ e dopodiché deliziatevi con uno dei dolci più buoni al mondo.

 

fonte: autore

mercoledì 24 ottobre 2012

Dieta Vegana Detox: pericolosa?

che cos'è la dieta veganaE’ alquanto conosciuta tra i salutisti e tra coloro attenti al benessere: la dieta Vegana, in particolare nell’ultimo periodo sta avendo successo la versione Detox, molto diffusa tra le star.

Il termine Detox è l’abbreviazione di “Detoxification” ossia disintossicazione, è una guida alimentare seguita prettamente da coloro che sono attenti alla salute e che tendono a purificare in ogni modo il proprio organismo. Questo nuovo regime alimentare si basa non solo sul rifiuto della carne ma anche sull’evitare tutti i prodotti alimentari di origine animale. In questo modo tutte le tossine presenti nell’organismo vengono eliminate portando salute e benessere.

Un altro vantaggio della dieta Detox e che può essere seguita solo per un periodo di due settimane al massimo tre, ed è realmente una dieta rapida.

Per avere il vantaggio di ottenere in poco tempo un ventre piatto, delle gambe sgonfie, snelle e una pelle più pura e brillante occorre rinunciare a qualche alimento di troppo come i salumi, i formaggi, gli insaccati, la carne, invece vanno privilegiati i cibi che contengono pochi zuccheri e pochi grassi, si può abbondare con le verdure, la frutta e tutto ciò che contiene vitamine, antiossidanti e fibre, senza dimenticare i legumi e cereali anch’essi concessi nella misura di 30 gr al giorno.

Attualmente ciò che fa pensare è che alcuni medici sono contrari a questa dieta, in quanto è considerata davvero pericolosa. Ci sono pareri discordanti, una ricerca condotta da degli studiosi in un’università cinese ha stabilito che la dieta vegana potrebbe causare problemi alle arterie e quindi al cuore, secondo loro questo tipo di alimentazione provocherebbe un indurimento dei vasi sanguigni causando una trombosi o addirittura un ictus. Invece dall’America arrvano dei pareri opporti che sostengono che attuare un dieta vegana aiuta a difendersi dalle malattie renali.

Purtroppo in questo campo non si può mai sapere quale sia la scelta giusta perché sono ancora in corso studi di settore, però con un po’ di buon senso si può capire da sé che affidandosi a un buon nutrizionista si può risolvere il problema dei chili di troppo.

 

fonte: comunicatistampaitaliani.it

Torta oreo: cioccolato, che passione!

come preparare la torta oreoUna tra le torte più golose da preparare e soprattutto da mangiare è la torta oreo, questa è ottima per gli amanti del cioccolato. E’ un vero e proprio paradiso del gusto e delle calorie, buona, gustosa, morbida e dolcissima. Prepararla è molto semplice ed è adatta sia come un dessert da fine pasto che per un dolce spuntino pomeridiano. Ovviamente, questa meravigliosa torta è un’acerrima nemica delle diete, ma se almeno si decide si assaggiarla, per fare uno strappo alla regola, si è sicuri che ne sarà valsa la pena, dato che le calorie assimilate valgono più per il gusto che per i kg di troppo che ne conseguiranno.

Per prepararla a casa propria, bastano solo alcuni ingredienti come una torta al cioccolato preparata con cacao amaro, 200ml di panna da montare 1 confezione di biscotti Oreo e mezzo bicchiere di Baileys. Alla torta viene aggiunto molto cacao amaro in modo da dargli quel colore molto scuro tipico dei biscotti oreo, ma molte persone vi uniscono addirittura del colorante nero, anche se ciò la rende meno genuina, quindi sarebbe meglio limitarsi ad utilizzare gli ingredienti di base.

Preparate la torta e nel frattempo montate la panna fresca che è sempre meglio della panna spray che non mantiene mai bene il suo volume e la sua consistenza, infatti una volta che il dolce è stato decorato, la panna tende a sciogliersi bruscamente. A questo punto lasciate refrigerare la torta e poi spaccate tre anelli.

afferrate la base e irroratela con il baileys disciolto con acqua o latte, poi stendete uno strato omogeneo di panna, rifate l’operazione per gli altri dischi, terminate con uno strato di panna. Concludete con gli oreo spezzettati. Tenete in frigorifero finchè non arrivi il momento giusto per servirla. Se mettete al posto del baileys dell’ acqua zuccherata. Questa torta è adatta veramente ad ogni occasione, anche per le feste di compleanno dei vostri bambini che avranno una golosa torta a cioccolato e panna che sta davvero spopolando in tutto il mondo e le cui ricette hanno invaso anche il mondo di internet nelle sue diverse varietà. Provatele tutte per scoprire quella più buona.
 fonte:notiziariodelweb

martedì 23 ottobre 2012

Piatti tipici francesi

piatti tipici cucina franceseLa raffinata cucina francese è sicuramente una delle più stimate e conosciute al mondo grazie al suo tocco, al suo sapore che l’hanno resa rinomata in tutto il mondo. L’attuale gastronomia francese è nata verso la fine del Medioevo per poi raffinarsi nel Seicento, nelle cucine del Palazzo di Versailles.

Essa mostra molti tratti che potrebbero essere aderenti a quelli della cucina italiana, specialmente per quanto riguarda le disuguaglianze che si trovano tra le varie regioni. Può essere inoltre definita una cucina più mediterranea nella parte meridionale del paese e mitteleuropea a nord di questo. La pasta, a differenza dell’ Italia non è prediletta infatti si fa uso di piatti unici a base di carne o pesce.

I formaggi sono sicuramente immancabili e le salse ed i dolci sono sicuramente la punta di diamante della gastronomia francese. La prima colazione in Francia è molto simile a quella italiana, generalmente consta in una bevanda calda come il caffè, il tè o il latte, pane spalmato di burro, confettura di frutta e cereali. Le viennoiseries, dolci di pasta sfoglia molto simili ai croissant, sono tra i prodotti tipici francesi per la colazione.

Per quanto riguarda il pranzo si può notare che l’entré o antipasto è composto quasi sempre da un piatto unico di verdura non cotta o affettati, seguito da una portata di carne o pesce accompagnata da verdure scottate. Per la cena al posto dell’antipasto si serve solitamente una zuppa, seguita da piatto cardinale e dal dessert che può essere o a base di farina, burro, acqua e zucchero con l’aggiunta del rosso d’uovo. Un altro tipo di dolce d’accompagnamento può essere il pain au chocolat, a base di pasta dolce lievitata, c’è poi la tarte Tatin, un dolce di mele capovolto. La Francia è terra di formaggi e vini, specialità che l’hanno resa popolare nel mondo.

Tra i formaggi i più conosciuti sono i caprini produzioni della zona centro settentrionale e in Provenza, i formaggi di mucca prodotti nella zona centro-meridionale e nella zona alpina dello Jura come il Comte, il Morbier e i prelibati formaggi di Normandia tra cui il Brie e il Camembert.

fonte:scrivionline.it

lunedì 22 ottobre 2012

Piatti tipici romani

Piatti tipici romaniQuesta è una cucina basata su ingredienti di provenienza agreste e campagnola, di derivazione vegetale ed animale, cucinati secondo ricette spesso lasciate in eredità in famiglia. La cucina romana è una delle più conosciute di tutta l”Italia. I piatti caratteristici romani sono l’ ostentazione di molteplici ristoranti, preparati con passione e semplicità. Uno dei piatti peculiari della cucina romana è la carbonara, una ricetta antica, che bisogna conoscere necessariamente se ci si vuole sentire davvero appartenenti alle tradizioni della capitale.

I capisaldi di questa cucina sono i primi piatti, sia secchi sia in brodo; possono essere preparati con pasta o verdure e legumi e quindi ceci, patate, fagioli o broccoli. Il quinto quarto, altro piatto tipico, è quel che rimane della animale vaccino o ovino dopo che sono state messe in vendita ai signori le parti pregevoli, i due quarti anteriori e i due quarti posteriori. Quindi comprende tutto quello che è commestibile delle interiora cioè la trippa, i rognoni cioè i reni dell’ animale che devono essere tenuti a bagno in acqua acidulata con limone prima di cuocerli e poi ci sono il cuore, fegato, milza, pancreas ed altre varie ghiandole oltre a lingua e cervello. Se vi conquista l”agnello, potete anche degustare le braciole d”abbacchio fritto o l”abbacchio alla cacciatora, cucinato genuinamente con olio e un po” di aceto.

Chi preferisce i sapori forti, trippa alla romana o coda, di manzo o di vitello, alla vaccinara sono l’ideale. Il baccalà e le alici sono protagonisti delle ricette di pesce, tipici i timballi di alici e il baccalà con capperi e acciughe.Tra i dolci tradizionali che tempo fa erano congiunti a delle feste, ma che ora sono inserite nei menu romani di tutti i ristoranti e in ogni giorno dell’anno come i maritozzi fatti a forma di panino con il composto di uva sultanina, pinoli e frutti glassati, imbottiti con la panna. C’è poi la zuppa inglese alla romana fatta di crema pasticcera, pan di spagna e panna montata. Le castagnole invece sono delle piccole palline deliziose del diametro fritte nell”olio bollente al profumo di rum.

fonte: blogvillaggi.it

Piatti tipici siciliani

Piatti tipici siciliani.La Sicilia oltre ad un clima e paesaggi magnifici offre una cucina eccellente, piatti ricchi di sapore e genuinità tutta a tinte mediterranee. Gli agrumi dai profumi intensi accompagnano ogni tipo di piatto, dall’antipasto a l dolce. Le melanzane sono l’ingrediente principale di alcuni piatti tipici di questa terra, come la pasta alla norma o le melanzane alla parmigiana. Non dimenticate poi il fantastico cus cus alla trapanese, un piatto che ha rimandi a terre lontane ma che è assolutamente made in Italy.

Per iniziare un ottimo pranzo siciliano si deve assolutamente cominciare dalla caponata di verdure, composta da vari ortaggi soffritti in olio e poi conditi con aceto ed valorizzati con olive, capperi e acciughe. La caponata a base di melazane è di sicuro la più buona oltre ad essere quella classica. Come primo piatto è d’obbligo scegliere la la pasta con le sarde, diffuso nella zona di Palermo, Bagheria e Cefalù si è poi esteso a tutta l’isola e fa parte dell’antica tradizione marinara, tanto semplice nella sua esecuzione ed incrementato dai sapori dei capperi, finocchietti selvatici, pepe, pinoli e uvetta.

Tra i secondi di carne, particolarmente saporito è il falsomagro, vitello magro foderato da uova sode tagliate a fette, formaggio, salsiccia sbriciolata e prosciutto. I dolci sono tra i più golosi al mondo e allo stesso tempo creati con ingredienti semplici e genuini; i cannoli imbottiti di ricotta zuccherata, pistacchi e frutta candita, alla cassata, il pandispagna ricoperto di crema di ricotta, la pasta di mandorle e la pignolata. I gelati  preparati con il pistacchio di Bronte restano impressi nella mente dei più golosi grazie alla loro superba bontà, come sono indimenticabili le colazioni con brioche ripiene di granita.

I profumi inebrianti dei vini quali il Marsala, il Passito di Pantelleria, e la Malvasia delle Lipari, sono una delle particolarità di questi prodotti che accompagnano in maniera eccellente sia i dolci che i primi e secondi piatti. Il Nero d’Avola è di sicuro tra i vini più famosi, che con il suo gusto prepotente si abbina in maniera perfetta sia al pesce che alla carne.
 fonte: viaggiareonline.it

Oggi si mangia giapponese!

piatti tipici cucina giapponeseLa cucina giapponese, oltre ad essere gustosa, è anche sana grazie alle sue grandi quantità
di pesce e pochi grassi.
Cominciamo il nostro gustoso excursus dal piatto più famoso: il sushi. Il sushi si prepara con riso modellato a polpettine e condito in aceto, zucchero e sale ripieno di pesce crudo. Al piatto si aggiunge il wasabi, una pasta proveniente dalla pianta wasabi japonica. Piccola curiosità: il sushi è la prima versione dei fast food. Il piatto fu ideato, infatti, per essere venduto sulle bancarelle a ridosso dei luoghi di lavoro per coloro che avevano solo pochi minuti per la pausa pranzo. Altro piatto clou è il sashimi. Sempre pesce crudo tagliato a filetti con salsa di soia e rapa.

Il sashimi più pregiato è quello preparato con il tonno. Nei ristoranti di lusso è servito su una barchetta di legno, e per rendere il servizio ancora più scenografico, questa viene posta su una piccola cascata.
Altra pietanza è il sukiyaki, fettine di manzo cotte in brodo con salsa di soia, zucchero e sakè accompagnate da verdure e tofu.

Il takoyaki sono polpettine di polpo, tipiche della cucina di Osaka. Per cucinarlo si utilizza una particolare padella ad incavi; questa donerà al piatto la tipica forma a palla.
Gli udon sono gli spaghetti di grano tenero, utilizzati anche nella cucina coreana. Vengono serviti in brodo in diverse varianti, poi guarniti con gamberi e tofu fritto. Altri spaghetti sono i soba che nascono col grano saraceno e, anche in questo caso, si possono cucinare in brodo o asciutti, su piatti in legno di bambù accompagnati da salsa di soia, uova e cipolline.

I ramen sono la terza versione degli spaghetti giapponesi. Cucinati a mò di zuppa con uova e alghe crude, ma attenzione, la loro genesi è cinese. Altra curiosità, se in un ristorante trovate che i commensali siano troppo rumorosi nel mangiare non prendetelo come segno di maleducazione. Tradizione vuole che i ramen si mangino in modo molto chiassoso.
Chiudiamo il nostro ricettario nipponico con un must dei drink giapponesi: il sakè. Il sakè è un liquore ottenuto con la fermentazione del riso, si narra che abbia origini millenarie e resta ancora oggi una delle bevande più consumate nel paese.

 

fonte: atuttovacanze.it

Come fare il mojito

come preparare il mojtoIl mojito è uno dei drink più buoni e più in voga del momento!

E’ un cocktail prevalentemente estivo dati gli ingredienti che lo costituiscono, ma per la sua bontà sarebbe perfetto in ogni periodo dell’anno. Se pensate di dare un party estivo nel vostro giardino, potreste avere l’idea geniale di preparare da soli, a casa vostra, questo fantastico drink; preparare un impeccabile mojito non è complicato, specialmente se seguirete queste semplici direttive qui di seguito. Quest’ ottimo drink è lievemente alcolico, piacevolmente freddo, abbeverante ed inevitabilmente rinvigorente, deve la sua generalità paterna al barman Angelo Martinez, che lo creò nel suo famoso bar “La Bodeguita del Medio” a l’Avana.

Ma ecco a voi tutti gli ingredienti che servono per un perfetto mojito preparato con le vostre mani: 5/10 di rum chiaro divenuto vecchio da 3 anni; qualche goccia di rum ambrato invecchiato da 7 anni; 5/10 di acqua effervescente; circa 4 fettine di lime; 3 cucchiaini di zucchero di canna; alcune foglie di menta; e del ghiaccio tritato finemente; e non dimenticate una cannuccia. Adesso, dopo aver appurato tutti gli ingredienti, ci si può dedicare alla preparazione della bevanda.

Sciacquate per primo il lime e tagliatelo a pezzetti, e quindi collocateli nel bicchiere, insieme a 3 cucchiaini di zucchero di canna. A questo punto potete finalmente tritare con attenzione il tutto per premere il lime ed amalgamarlo con lo zucchero. Unite, in conseguenza di ciò, qualche fogliolina di menta e triturare poi il ghiaccio e colmate il bicchiere fino all’orlo, travasare ora il rum e l’acqua frizzante, colmando il bicchiere fino al vertice, unendo alcune altra foglie di menta, mescolate lentamente con l’aiuto di un cucchiaio per far salire nuovamente il lime e lo zucchero e completate il drink con un po’ di rum ambrato e invecchiato 7 anni e, ovviamente, una cannuccia per gustarlo in tutta tranquillità e farsi inebriare dal gusto e dalla freschezza che contraddistinguono il mojito.

A questo punto non vi resta altro da fare che brindare in compagnia dei vostri amici più cari per iniziare una serata divertente ed indimenticabile a casa vostra. Alla salute!completamente fissata e pronta a sostenere il peso di…tutti gli oggetti della vostra vita!

 

fonte:comesicucina

venerdì 19 ottobre 2012

Cosa ordinare al ristorante giapponese

ricette cucina giapponeseSu tutto il territorio italiano sono ormai diffusissimi ristoranti specializzati in cucine orientali. Tra questi i più frequentati sono di certo i ristoranti giapponesi dove è possibile provare piatti gustosi della cucina nipponica.

Il riso è l’alimento alla base della cultura alimentare giapponese e lo ritroverete praticamente in quasi tutti i piatti. Tra le pietanze più esportate e che di certo troverete in ogni buon ristorante giapponese, vi è il Misoshiru, una zuppa di Miso (soia che ha subito un processo di fermentazione) che contiene dashi (brodo di pesce), Katsuobushi (tonno essiccato) e konbu (un’alga).

Una volta riscaldato il palato, passate ad un altro piatto cult: gli Onigiri. Si tratta di piccoli involucri ripieni di riso e alghe, spesso accompagnati da carne o pesce, che potrete immergere a piacimento nella salsa di soia.

Adesso passate al Sashimi, pesce crudo (prevalentemente tonno) che viene tagliato secondo un metodo particolare. Nei ristoranti meglio attrezzati vi verrà richiesto che taglio preferite tra Otoro, Chutoro o Akame.

Altro piatto tipico è la Tempura. Semplice e appetitoso è ricavato dalla frittura di verdure o pesce passati precedentemente in una pastella di acqua e farina.

Ma il re della cucina giapponese è di certo il Sushi. Alla base della preparazione del Sushi vi è il riso che viene insaporito con aceto di riso e zucchero. Scegliete voi se accompagnarlo con pesce crudo, verdure o alghe e non dimenticate di imbeverlo nella salsa di soia per renderlo ancora più succulento.

Se ancora non siete sazi potreste chiedere un dessert. Il più gustoso è di certo l’Anmitsu, un dolce con gelatina di alghe rosse, confettura di fagioli, piselli e frutta.

La cucina giapponese non avrà più segreti per voi se non vi asterrete dall’assaggiare il Sake, un liquore ottenuto dalla fermentazione del riso che ha origini antichissime. In alternativa potreste ordinare uno Shōchū, bevanda alcolica ricavata dalla distillazione di orzo, riso e patate dolci.

FONTE: Pressmarketing.it

La cucina indiana, tra spezie e piatti tipici

piatti tipici cucina indianaI piatti tipici della cucina indiana sono molto speziati e ricchi di carne, latticini e verdure. A seconda della zona dell’India in cui vi trovate, assaggerete pietanze prevalentemente a base di carne (India settentrionale) o per lo più vegetariane (India meridionale).

Se scegliete di provare un piatto di carne potreste ritrovarvi a mangiare anche il piatto, anch’esso particolarmente gustoso: spesso infatti la carne è accompagnata o addirittura posata su di una sorta di piadina, la cosa più vicina al pane che troverete in India.

Il pane indiano conosce preparazioni differenti ma è sempre rigorosamente non lievitato. C’è il Roti, tondo e a base di farina integrale; il Besan Roti ricavato dalla farina di ceci e cosparso di ghee (una sorta di burro) e il Chapati, pane di frumento cotto sulla tawa (una piastra calda) e poi messo direttamente a contatto col fuoco per dargli una forma tondeggiante.

Tipico dell’India è anche il Papadum, una focaccia di farina di lenticchie che potreste ritrovare anche sbriciolata nel riso.

Il riso indiano è di vari tipi che variano a seconda del condimento ma anche del tipo di cottura. Tra i più diffusi il Pilaf, cotto al forno e insaporito con brodo e spezie, e il Biryani, un riso molto speziato e condito con ghee e piselli.

Tra i dolci più noti vi è certamente il Gulab jamun, preparato mescolando la farina con latte, acqua di rose e zafferano. Il composto va poi fritto e consumato in occasioni particolari come feste e matrimoni.

Il Kheer è invece un dessert a base di riso e latte, insaporito con cardamomo, zafferano, pistacchi, mandorle e uva passa.

La bevanda più diffusa in India è il the (famosissimo quello Darjeeling) aromatizzato con le spezie più varie tra cui pepe, anice, zenzero, cardamomo, semi di garofano e cannella, ma anche mandorle e pinoli.

In India, o in un buon ristorante indiano, vi capiterà di assaggiare anche il Lassi, una bevanda fredda a base di yogurt, limone e cumino, a cui viene aggiunto zucchero o sale.

E a fine pasto provate il Paan, un involtino di foglia di betel che racchiude un impasto di noce di areca, tabacco, pasta rossa e lime. Non va ingoiato ma solo masticato lentamente ed è la versione indiana del nostro digestivo.
FONTE: VACANZE.NAME

La filosofia e il gusto della cucina parigina!

piatti tipici della cucina franceseNonostante la diffusione dei fast food, la cucina di Parigi resta sempre rinomata, ferma nel suo piedistallo con i suoi piatti raffinati e ricercati.
L’haute cuisine e la nouvelle cuisine sono le responsabili della celebrità della gastronomia francese in giro per il mondo; una notorietà raggiunta grazie alla scelta d’ingredienti sopraffini, spezie e vini pregiati; tutto accompagnato da un’aurea filosofica sapientemente inserita qua e là da navigati chef, che con le micro porzioni hanno raccolto il favore dei palati più snob.
Fortunatamente, per noi comuni mortali sono sorti tantissimi bistrot e brasserie che ripropongono in parte l’altero stile francese senza però mettere in soggezione il povero cliente altrimenti immerso in una pomposa e formale sala ristorante, confuso e spaesato dalla lista dei 100 vini d’annata.
Oggi i pranzi a Parigi sono molto più leggeri; si parte da un antipasto, una portata principale di carne o pesce con verdure per poi finire con un delizioso dessert ed il caffè. I prezzi variano da ristorante a bistrot ma, fortunatamente, ognuno di questi espone all’esterno il menù con i relativi prezzi e questo, a dire la verità, aiuta ad evitare le brutte figure al momento del conto.

La zona di Chatelet, verso rue St-Martin, è nota per gli ottimi pranzi del giorno. Nella zona della moschea, invece, alla fermata della metro Censier-Daubenton, offrono freschissimi e gustosi formaggi tipici.
Un primo piatto suprime è la soupe à l’oignon, zuppa di cipolle gratinate ma ben nota è anche la quiche, una torta salata con verdure cotte; ce ne sono di diverse varianti a seconda delle regioni ma quasi ovunque è servita come antipasto. Tra i secondi primeggiano i piatti di carne come il bollito della pot-au-feu, piatto di manzo o il famoso foie gras cucinato però con carne di anatra e oca.

Tra i dessert, la gastronomia francese propone una vera golosità: la torta cioccolato e noci accompagnata dalla crema di caffè, una vera delizia che sarebbe un crimine lasciarsi sfuggire!
Da bere cosa se non i pregiati vini, ognuno dei quali chiamato a seconda della località d’imbottigliamento. Tra i più noti, il Bordeaux, prodotto nella Garonna, i bianchi dell’Alsazia e Loira ed il cognac. Tutti capeggiati dal principe delle vigne: lo champane!

Fonte:http://comunicatistampaitaliani.it

giovedì 11 ottobre 2012

Raccolta di ricette di Halloween

Oggi su Misya.info ho trovato una bellissima sezione nuova completamente dedicata alla festa di Halloween. La sezione è veramente ben realizzata, ci sono tante idee per organizzare le feste per i nostri bimbi cucinando biscotti a forma di zucca, dolci di halloween e ricette spaventose come le mani di strega. Ecco la raccolta di ricette di halloween di Misya .

Io ho provato a realizzare le mani di strega, vengono veramente bene , sono carine e se presentate bene sono molto ma molto spaventoooose :)

martedì 2 ottobre 2012

La torta della Nonna

Oggi, 2 ottobre, è la festa dei Nonni e volevo preparare una bella torta per festeggiarli. Girando sul web ho effettuato una ricerca banale, "torta della nonna" ed ho scoperto che effettivamente questa torta esiste sul serio :) Beh sembra anche molto ma molto buona.

Tra le varie ricette che ho trovato sul web, quelle che mi è sembrata più interessante è la torta della nonna di Misya, credo proprio che la farò... Scendo a fare la spesa e poi vi faccio sapere :)

Ecco qualche anticipazione sulla torta (una bella foto)

torta della nonna di Misya

 

lunedì 1 ottobre 2012

Ricette di Halloween

Cercando sul web ho trovato questa splendida raccolta di ricette di halloween.

Il sito si chiama www.misya.info e presenta una gran varietà di ricetta tutte sul tema Halloween.

Di seguito alcune delle ricette :)

L’elemento predominante per le ricette di halloween è la zucca, o in alternativa qualsiasi cosa che richiami l’arancione, colore simbolo di questa festività.
Per le ricette alla zucca avete un’infinità di possibilità che vanno dagli antipasti ai dolci.Se invece non volete utilizzare la zucca, tutto sta nella vostra creatività infatti qualsiasi ricetta può diventare una ricetta di halloween, tutto sta nel creare le decorazioni giuste.

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